2015-01-01
AGRICOLTURA: ROMANO, SISTEMA PAESE SOSTENGA IL MADE IN ITALY
- "Dalla missione italiana del ministero delle Politiche agricole in Russia prima e in Germania dopo, sebbene le due mete avessero motivi e finalita' specifiche, sono emerse alcune comuni indicazioni che e' mio dovere sottoporre al governo e alla attenzione sia degli addetti ai lavori sia agli osservatori politico-economici, nonche' agli stessi imprenditori italiani che, ancora oggi, in un contesto socio-economico a dir poco difficile, investono con coraggio all'estero, alla ricerca di nuovi mercati". Lo ha dichiarato il ministro, che ha aggiunto: "Ho potuto constatare che ad una forte domanda di un sistema Paese piu' efficace e sinergico non corrisponde un'azione unitaria e strategica da parte sia delle istituzioni politiche ed economiche, sia delle organizzazioni professionali. Gli stessi imprenditori che ho incontrato, mi hanno segnalato da una parte il forte appeal del 'Made in Italy' e la richiesta sempre crescente di prodotti agroalimentari italiani, e, dall'altra parte la dispersione dell'offerta e l'assenza di piattaforme logistico-distributive in grado di sostenere gli sforzi della piccola e media impresa.
Ritengo quindi che vi siano tutte le condizioni per predisporre una iniziativa che abbia contenuti e prospettiva, in grado di coinvolgere tutti i protagonisti del comparto e che punti ai mercati emergenti laddove vi sono nuovi consumatori attratti dalle eccellenze dell'agroindustria italiana. Nel corso di un incontro avuto presso l'ambasciata italiana a Mosca gli operatori del settore macchine agricole e gli imprenditori dell'agroalimentare mi hanno chiesto con forza un'azione di sostegno e promozione da parte del mio Ministero per penetrare sistemicamente nei mercati Brics".
"Sono molti gli spunti che ho tratto da questa missione e che vorrei porre all'attenzione del Consiglio dei ministri - ha proseguito il Ministro Romano - cogliendo anche l'opportunita' data dall'esame del decreto sullo sviluppo. A queste azioni va comunque affiancata una adeguata tutela dei nostri prodotti a livello europeo, e non solo, giacche' il fenomeno della contraffazione e del cd. "italian sounding" ha raggiunto proporzioni e volumi drammatici. Inoltre, in occasione di questa missione, ho oltremodo apprezzato il ruolo dei nostri ambasciatori nel rappresentare le legittime istanze del comparto agroalimentare all'estero, svolgendo funzioni di assistenza tecnica e di supporto istituzionale. Ritengo che si debba proseguire rapidamente in questa direzione, anticipando sul tempo e nei modi la forte concorrenza". Romano ha sottolineato ancora: "Un dato su tutti emerge in modo prepotente e cioe' che la tendenza tutta italiana alla autodenigrazione e al farsi del male da soli non trova corrispondenza al di la' dei confini nazionali, dove, la necessita' di rispondere rapidamente e in modo efficace alle sfide del mercato globale fa si che il gioco di squadra prevalga sugli sterili antagonismi. Oggi e' il tempo della condivisione di una unica strategia: solo attraverso l'azione coordinata dei ministeri, delle ambasciate, delle organizzazioni imprenditoriali e professionali, si potranno cogliere quelle opportunita' che sono a portata di mano. E' molto triste constatare che al grande amore che riscuote nel mondo il 'Made in Italy' e il nostro Paese in generale non corrisponda un eguale sentimento da parte di molti attori della vita pubblica italiana".
"Mi sono costantemente tenuto in contatto con la Commissione europea e i miei uffici - ha quindi sottolineato il ministro - per seguire l'evoluzione della relazione della proposta sulla Pac (Politica agricola comune) che il commissario Ciolos presentera' il prossimo12 ottobre e che rappresentera' una rivoluzione per l'intero comparto agricolo dell'Unione. Il Forum nazionale dell'agricoltura, che si terra' a Cremona a novembre, rappresenta quindi un punto di snodo fondamentale". - "Dalla missione italiana del ministero delle Politiche agricole in Russia prima e in Germania dopo, sebbene le due mete avessero motivi e finalita' specifiche, sono emerse alcune comuni indicazioni che e' mio dovere sottoporre al governo e alla attenzione sia degli addetti ai lavori sia agli osservatori politico-economici, nonche' agli stessi imprenditori italiani che, ancora oggi, in un contesto socio-economico a dir poco difficile, investono con coraggio all'estero, alla ricerca di nuovi mercati". Lo ha dichiarato il ministro, che ha aggiunto: "Ho potuto constatare che ad una forte domanda di un sistema Paese piu' efficace e sinergico non corrisponde un'azione unitaria e strategica da parte sia delle istituzioni politiche ed economiche, sia delle organizzazioni professionali. Gli stessi imprenditori che ho incontrato, mi hanno segnalato da una parte il forte appeal del 'Made in Italy' e la richiesta sempre crescente di prodotti agroalimentari italiani, e, dall'altra parte la dispersione dell'offerta e l'assenza di piattaforme logistico-distributive in grado di sostenere gli sforzi della piccola e media impresa.
Ritengo quindi che vi siano tutte le condizioni per predisporre una iniziativa che abbia contenuti e prospettiva, in grado di coinvolgere tutti i protagonisti del comparto e che punti ai mercati emergenti laddove vi sono nuovi consumatori attratti dalle eccellenze dell'agroindustria italiana. Nel corso di un incontro avuto presso l'ambasciata italiana a Mosca gli operatori del settore macchine agricole e gli imprenditori dell'agroalimentare mi hanno chiesto con forza un'azione di sostegno e promozione da parte del mio Ministero per penetrare sistemicamente nei mercati Brics".
"Sono molti gli spunti che ho tratto da questa missione e che vorrei porre all'attenzione del Consiglio dei ministri - ha proseguito il Ministro Romano - cogliendo anche l'opportunita' data dall'esame del decreto sullo sviluppo. A queste azioni va comunque affiancata una adeguata tutela dei nostri prodotti a livello europeo, e non solo, giacche' il fenomeno della contraffazione e del cd. "italian sounding" ha raggiunto proporzioni e volumi drammatici. Inoltre, in occasione di questa missione, ho oltremodo apprezzato il ruolo dei nostri ambasciatori nel rappresentare le legittime istanze del comparto agroalimentare all'estero, svolgendo funzioni di assistenza tecnica e di supporto istituzionale. Ritengo che si debba proseguire rapidamente in questa direzione, anticipando sul tempo e nei modi la forte concorrenza". Romano ha sottolineato ancora: "Un dato su tutti emerge in modo prepotente e cioe' che la tendenza tutta italiana alla autodenigrazione e al farsi del male da soli non trova corrispondenza al di la' dei confini nazionali, dove, la necessita' di rispondere rapidamente e in modo efficace alle sfide del mercato globale fa si che il gioco di squadra prevalga sugli sterili antagonismi. Oggi e' il tempo della condivisione di una unica strategia: solo attraverso l'azione coordinata dei ministeri, delle ambasciate, delle organizzazioni imprenditoriali e professionali, si potranno cogliere quelle opportunita' che sono a portata di mano. E' molto triste constatare che al grande amore che riscuote nel mondo il 'Made in Italy' e il nostro Paese in generale non corrisponda un eguale sentimento da parte di molti attori della vita pubblica italiana".
"Mi sono costantemente tenuto in contatto con la Commissione europea e i miei uffici - ha quindi sottolineato il ministro - per seguire l'evoluzione della relazione della proposta sulla Pac (Politica agricola comune) che il commissario Ciolos presentera' il prossimo12 ottobre e che rappresentera' una rivoluzione per l'intero comparto agricolo dell'Unione. Il Forum nazionale dell'agricoltura, che si terra' a Cremona a novembre, rappresenta quindi un punto di snodo fondamentale".
Fonte: AGI
Fonte: AGI