L'export italiano reagisce alla crisi
Se in Italia le vendite languono, lo stesso non può dirsi per quelle delle imprese nazionali nel mondo.
Il dato diffuso oggi dall'Istat evidenzia un contributo positivo delle esportazioni italiane alla bilancia commerciale, specie se si guardano i dati al netto dell’energia. In tal caso il surplus del Made in Italy supera di 1,3 miliardi il valore pre-crisi, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero.
"L’economia italiana sta reagendo alla crisi aprendosi di più all’estero: le esportazioni incidono sul PIL per circa un quarto e ci pongono, a livello europeo, al secondo posto dopo la Germania e prima di Francia, Spagna e Regno Unito", conclude Esposito.
La meccanica si conferma nei primi due mesi dell’anno regina del Made in Italy, seguita dal tessile-abbigliamento-calzature e dai metalli e prodotti in metallo.
Bene anche l'alimentare Made in Italy, con un aumento del 9,3% delle esportazioni nei paesi dell'Unione Europea e del 19,1% in quelli extra comunitari anche grazie alla Cina.
Secondo la Coldiretti a piacere ai cinesi, oltre ai vini, ci sono l'olio di oliva, i dolci ed i biscotti, la pasta e i formaggi. E’ comunque lo spumante italiano a far registrare il maggior aumento della domanda in Cina dove il consumo è più che triplicato nel 2011.
La bilancia commerciale nell'agroalimentare, però, risulta ancora fortemente squilibrata con gli arrivi dalla Cina in Italia che hanno superato il doppio delle esportazioni del Made in Italy nel gigante asiatico.
Fonte: Teleborsa