UGL Friuli Venezia Giulia, promuove, in linea con la Federazione Nazionale, la campagna di sensibilizzazione per la raccolta di firme contro la delocalizzazione delle attività lavorative all’estero.
Al motto di “Il lavoro c’è – Lasciamolo in Italia!!” su tutto il territorio nazionale verranno allestiti gazebo in cui si potrà apporre la propria firma per chiedere ai Parlamentari di adoperarsi affinché non vengano più chiusi stabilimenti in Italia, ed evitare quindi che tante famiglie restino senza alcun reddito, per approfittare dei minori costi di gestione, manutenzione, burocrazia e manodopera di alcuni paesi esteri. L’iniziativa nasce dall’idea della Federazione Nazionale UGL Telecomunicazioni per fronteggiare la dilagante abitudine di far lavorare le aziende italiane all’estero, soprattutto quelle operanti nel settore delle telecomunicazioni, con gravi ricadute per l’occupazione nazionale nonché sulla qualità dei servizi o dei prodotti offerti dall’azienda, in quanto si affidano a società che impiegano manodopera non qualificata o specializzata, oppure in Paesi terzi ove non vengono rispettati i requisiti legislativi minimi in materia di sicurezza sul lavoro o di privacy.
“Con questa iniziativa vogliamo sensibilizzare la politica, i cittadini e l’opinione pubblica, affinché si capisca che il lavoro, ed i lavoratori, non sono una merce che possa essere soggetta alla globalizzazione e quindi alla delocalizzazione. Sforzi concreti possono essere fatti nell’ottica del mantenimento di eccellenti livelli di qualità dei prodotti e dei servizi offerti garantiti dalle nostre imprese attraverso i propri lavoratori” afferma Matteo Cernigoi, segretario regionale UGL.
Le firme verranno raccolte anche pressi le sedi e presso importanti aziende del nostro territorio. Tre gli obbiettivi principali che si pone la raccolta di firme di UGL in tutt’ Italia: chiedere a gran voce al Parlamento di procedere col il divieto di trasferire all’estero, attività alle quali sono collegati dipendenti italiani e dati personali dei cittadini; il divieto di subappalto, al fine di evitare violazioni delle norme contrattuali nei confronti dei lavoratori; il divieto d’accesso ai benefici previsti della vigente normativa nazionale sugli incentivi alle aziende ed all’occupazione, nonché sugli ammortizzatori sociali, a quelle società e cooperative che negli ultimi cinque anni si sono avvalse di azioni di esternalizzazione.
Nel giugno del 2010 il Consiglio Regionale del FVG aveva già sentito i sindacati in merito ad una proposta legislativa di inserimento di norme che in materia di delocalizzazioni ed incentivi alle imprese Obiettivo è di riuscire a portare la petizione in Parlamento alla Camera e al Senato, entro fine marzo. “Già a novembre, l’UGL FVG, con la conferenza sulla tutela del ‘Made in Italy” conclude Cernigoi “ ha voluto porre l’accento sulla necessità di tutelare il prodotto italiano dalle speculazioni, sollecitando interventi nazionali e regionali in materia, che contrastino i fenomeni di delocalizzazione ponendo in essere serie garanzie a tutela del marchio Italia, anche facendosi parte attiva con l’Unione Europea per sensibilizzare e richiedere interventi in tal senso“. I gazebo per la raccolta firme saranno organizzati nei prossimi giorni con modalità diverse da provincia a provincia, su tutto il territorio regionale.
Fonte: Ufficio Stampa UGL FVG
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